Il CBD, o cannabidiolo, è uno dei cannabinoidi presenti nella pianta della cannabis. Recenti studi scientifici hanno attribuito a questa sostanza importanti proprietà analgesiche ed antinfiammatorie. In virtù dei benefici individuati e della maggiore apertura nei confronti di un prodotto che per anni ha dovuto fare i conti con una censura spesso ingiustificata, molte persone hanno deciso di aggiungere questo derivato della canapa alla propria alimentazione. Il cannabidiolo, come dimostrato da molteplici ricerche, contribuisce attivamente al trattamento del dolore cronico e di altri disturbi potenzialmente invalidanti, tra cui l’artrite reumatoide. Ma quali sono gli effetti del CBD? Scopriamoli insieme!

Proprietà e utilizzi del CBD

I maggiori cannabinoidi presenti nella canapa sono il CBD e il THC; quest’ultimo possiede proprietà psicotrope e per tale motivo è considerato illegale anche in Italia. A differenza del THC, il cannabidiolo non presenta alcun effetto psicoattivo, è può contribuire a mantenere in salute l’organismo. In alcuni Paesi, il THC viene somministrato ai pazienti che lamentano dolori cronici derivanti da patologie degenerative esclusivamente sotto controllo medico; al contrario, i prodotti contenenti cannabidiolo possono essere assunti senza alcuna ricetta medica. Grazie alla sua capacità di interfacciarsi col sistema endocannabinoide (ECS), il CBD riesce a ridurre efficacemente gli stati infiammatori. Il sistema endocannabinoide è in grado di regolare parecchie funzioni organiche interagendo con diversi apparati, tra cui il sistema nervoso centrale. I cannabinoidi si legano ai recettori CB1 e CB2 del sistema endocannabinoide e tale interazione consente il rilascio di sostanze biochimiche come la serotonina (meglio nota come ormone della felicità). Studi condotti sulla capacità dell’olio di CBD di trattare il dolore cronico hanno mostrato risultati incoraggianti, che potrebbero fare del cannabidiolo un’alternativa ideale per chi è costretto ad assumere farmaci oppioidi e ad accettarne i numerosi effetti collaterali.

Quali tipologie di dolore possono essere trattate col CBD?

Infiammazioni

L’infiammazione è una risposta del sistema immunitario impegnato a smaltire e/o rigenerare eventuali cellule danneggiate. I sintomi e i segni dell’infiammazione possono essere spiacevoli, ma per fortuna l’olio di CBD, in virtù delle sue spiccate proprietà antinfiammatorie, riesce a combattere l’infiammazione e a lenirne gli effetti più dolorosi.

Dolore cronico

Generalmente, il dolore cronico si presenta in maniera intensa e riguarda una specifica zona del corpo. Dal punto di vista clinico, viene ritenuto cronico qualsiasi dolore che perdura per almeno 12 settimane. Tra le cause ricorrenti figurano lesioni, distorsioni, disturbi del sonno, etc. In alcuni casi, il dolore cronico può rivelarsi grave e limitare fortemente la mobilità del paziente.

Dolori mestruali

Per alcune donne, l’arrivo il ciclo mestruale rappresenta un’autentica tortura. L’olio di CBD ha mostrato efficacia nel contrastarne alcuni sintomi. Il cannabidiolo agisce da miorilassante, alleviando la sensazione di dolore al ventre e alla schiena. Inoltre, in virtù delle sue proprietà ansiolitiche, permette di tenere sotto controllo eventuali alterazioni del tono dell’umore.

Emicrania

Alcuni mal di testa possono rivelarsi estremamente dolorosi e per affrontarli è fondamentale ricorrere a farmaci sempre più potenti. In particolare, l’emicrania può rivelarsi tanto intensa da rendere suoni e luci insopportabili. Parecchie persone hanno trovato un valido alleato nell’olio di CBD, in grado di stimolare la secrezione di serotonina, la cui assenza è spesso alla base del mal di testa.

Artrite

Questa patologia colpisce le articolazioni e causa dolore cronico, in grado di irradiarsi verso altre parti del corpo. L’artrite causa infiammazioni gravi e, se non adeguatamente trattata, rischia di degenerare con l’avanzare dell’età. Tra i sintomi più comuni figurano gonfiore alle articolazioni e dolore cronico. La fisioterapia, alcune classi di farmaci (antinfiammatori e DMARD) e diversi rimedi naturali (tra cui il CBD, utile soprattutto nei casi meno gravi), possono lenire il dolore derivante dall’artrite.

Sintomi oncologici

Alcune forme di cancro possono causare dolori intensi e costanti. L’uso di prodotti a base di CBD consente di alleviare alcuni sintomi, tra cui spasmi muscolari (grazie all’effetto miorilassante della sostanza), ansia e depressione (in virtù della capacità del cannabidiolo di comunicare con il sistema endocannabinoide e stimolare la produzione di serotonina). Inoltre, uno studio condotto dal dottor Wai Liu presso la Saint George’s University of London, ha descritto la capacità del CBD nel ridurre in maniera rilevante la crescita delle cellule tumorali.

Fibromialgia

La fibromialgia è una patologia in grado di causare disturbi di natura muscoloscheletrica, che si sommano a una spossatezza inspiegabile, a frequenti sbalzi d’umore e a temporanei vuoti di memoria. Questa patologia, la cui eziologia non è nota, può rivelarsi invalidante. Non sono ancora disponibili ricerche sufficienti per definire i benefici del cannabidiolo, ma è possibile affermare che l’assunzione costante di CBD possa aiutare a ridurre efficacemente il dolore, come confermato da uno studio condotto dall’Istituto di Ricerca dell’Hospital del Mar di Barcellona.

Sclerosi Multipla

Anche in questo caso, l’uso costante di CBD ha mostrato effetti positivi sulla riduzione del dolore neuropatico e sugli eventuali disturbi del sonno associati.

Il dosaggio consigliato

La quantità di cannabidiolo presente nei prodotti in commercio varia in maniera considerevole. La tecnica “Step-Up”, descritta nel testo “CBD: a Patient’s guide to Medical Cannabis” di Leinow e Birnbaum, raccomanda di cominciare sempre con un dosaggio minimo, quindi di passare gradualmente a prodotti con concentrazioni più elevate. La maniera più semplice per assumere olio di CBD è quella orale: è sufficiente versare un paio di gocce sotto la lingua e attendere che vengano assorbite. Molte persone preferiscono godere dei benefici del CBD ricorrendo al vaporizzatore, metodo consigliato soprattutto a chi soffre di emicrania, di asma o altre malattie del tratto respiratorio. In ogni caso, per massimizzare gli effetti del CBD è necessario assumere prodotti di qualità, ricchi di terpeni ed altre sostanze derivate dalla canapa. Soltanto il risultato di questa combinazione (il cosiddetto effetto entourage) può fornire benefici evidenti; come dimostrato da numerosi studi, l’effetto entourage migliora l’azione dei singoli componenti e riduce al minimo i possibili effetti collaterali.